Cronaca della riunione di giovedì 28 gennaio 2021 ore 19,00 (diciassettesima dell’anno rotariano)

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    PIATTAFORMA ZOOM – Caminetto per soci e ospiti

    La gestione dell’emergenza sanitaria in corso ha posto e pone tutt’ora molti interrogativi relativi innanzitutto, alla limitazione di numerosi diritti fondamentali disposta dai D.p.c.m. che si sono succeduti dall’8 marzo 2020 ad oggi, oltre che dal Decreto Legge 25 marzo 2020, n. 19 che hanno rappresentato una sorta di test di bilanciamento tra i diritti e libertà fondamentali della persona, soprattutto con riguardo al rapporto tra diritto alla salute (art. 32 Cost.) e diritto di libertà religiosa (art. 19 Cost.).

    Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto le misure governative, incidendo sull’organizzazione dei riti e delle cerimonie religiose, hanno avuto importanti ricadute anche sui principi di autonomia e libertà confessionale, espressamente garantiti dagli artt. 7 e 8 Cost. per la Chiesa cattolica e per tutte le altre confessioni religiose.

    E’ interessante approfondire con quali modalità le comunità di fede abbiano reagito, in Italia e altrove, alle direttive dei governi e alle indicazioni fornite dai CTS e dagli esperti allorché le limitazioni poste abbiano “messo in discussione” talune verità di fede.

    Nel nostro Paese, non senza qualche iniziale eccezione, la gestione dell’emergenza sanitaria rappresenta un’interessante – anche se si spera irripetibile – prova della buona tenuta del principio di collaborazione tra Stato e confessioni religiose, le quali ultime si sono spontaneamente adeguate alle direttive governative e alle indicazioni provenienti dai CTS e dagli esperti. Le funzioni religiose sono state poi, dallo scorso mese di maggio, subordinate all’adozione di protocolli sanitari frutto di intesa tra il governo e le diverse confessioni religiose, ciascuna secondo le proprie necessità e specificità.

    Volendo estendere lo sguardo fuori dall’ambito italiano, non sono mancate situazioni nelle quali si è invece sviluppato un contrasto – talvolta un conflitto – tra governo e confessioni religiose o tra governo e minoranze confessionali presenti nel Paese.

    Quali esempi di “rapporti difficili” della gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19 si possono ricordare quelli tra il governo ellenico di Kiriakos Mitzotakis e la Chiesa greco ortodossa che in Grecia gode di una prerogativa statale, ossia è la chiesa di Stato e ha perciò grande influenza e peso anche politico.

    Del pari, un problema di difficile gestione si è manifestato – soprattutto in Israele, negli Stati Uniti d’America e in Canada – tra le minoranze dei “timorati di Dio” ossia degli ebrei ultraortodossi che hanno fatto registrare resistenze, quando non vere e proprie opposizioni, rifiutandosi di obbedire alle prescrizioni governative e di attenersi alle indicazioni dei sanitari.

    Durante il caminetto si è tentato di analizzare e comprendere le ragioni, teologiche e sociali, che spingono le comunità di fede menzionate al rigetto delle regole emergenziali dettate per la salvaguardia della salute pubblica.

    SOCI PRESENTI 17  PERCENTUALE 25,37%