Intervento su Piattaforma Zoom dell’ing. Roberto Carpaneto su “Il nuovo ponte San Giorgio a Genova”
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Dopo i saluti di rito da parte del presidente Giubelli, i ringraziamenti a Marta Martini e Giorgio Rispoli per averci portato questo ospite con un profilo di eccellenza, il presidente legge il curriculum vitae dell’ingegner Roberto Carpaneto, direttore lavori del nuovo ponte sul Polcevera a Genova.
Il 14/8/18 crolla il ponte morandi, portando con sé 43 vittime innocenti e spaccando a metà una città che del ponte ha fatto la via di comunicazione e collegamento con la Francia da una parte e con il porto dall’altra. Dal 15/12/18 RINA Consulting SpA (di cui Carpaneto è presidente e amministratore delegato) viene scelta tra 11 imprese per occuparsi di tutte le fasi organizzative del lavoro di demolizione e ricostruzione del nuovo ponte: pianificazione fondamentale (non era infatti ammesso alcun ritardo, considerato che si stimava un danno di 6-8 milioni di euro per giornata di ritardo), direzione lavori, assistenza al collaudo, coordinamento salute e sicurezza.
Costo della demolizione 19 milioni, 202 milioni quello della costruzione del nuovo ponte progettato da Renzo Piano, circa 14 milioni il compenso a RINA, che ha occupato circa 100 persone tra geologi, ingegneri, geotecnici, contabili, strutturisti e auditors. Un aspetto innovativo del cantiere è stata la contemporaneità di diverse fasi di lavoro e la continua riprogrammazione del lavoro per non fare slittare la data di termine lavori. L’ing. Carpaneto ha descritto le diverse fasi del lavoro di demolizione del vecchio ponte, accompagnando la relazione con filmati e fotografie. Particolarità unica di questi lavori l’inizio della fase di costruzione del nuovo ponte… mentre ancora si demolisce quello vecchio. Dal porto di Genova arrivano di notte, dal sud Italia, “pezzi” del ponte lunghi fino a 18 metri, dove il portarli in loco è una vera impresa. Vengono effettuati 88 trasporti eccezionali, cercando di rispettare la vita della città in tutte le sue sfaccettature (Ansaldo, nello stabilimento che si trova proprio in prossimità del ponte, in questo periodo produce e consegna due turbine).
L’arrivo della pandemia per COVID è un ulteriore problema da affrontare: non si può rallentare il progetto e così, ancora una volta, vengono trovate soluzioni innovative anche per gestire questa emergenza. Tutto procede, niente e nessuno ferma questa macchina perfetta che lavora magnificamente! Si lavora 7 giorni su 7, l’unico giorno in cui il cantiere si ferma è il solo giorno di Natale 2019. Il cantiere va avanti e si arriva all’inaugazione del ponte il 3/8/20: 18 pile a 44 metri di altezza distanziate 50 metri l’una dall’altra, un’unica trave senza giunti.
Dal punto di vista organizzativo questo progetto è stato un grande successo, ha detto Carpaneto, anche per la parte fondamentale che la pubblica amministrazione ha giocato, mettendosi a completa disposizione dei team di esperti e fornendo in tempi brevissimi tutto il supporto amministrativo necessario, anche con grande competenza, senza tuttavia, saltare nessuno dei passaggi necessari abitualmente richiesti per la realizzazione di un ‘opera infrastrutturale.