RISTORANTE LEON D’ORO – CENA CONVIVIALE APERTA A CONSORTI E OSPITI
L’ambiente accogliente del rinnovato Ristorante Leon d’Oro ha fatto da cornice ad una serata molto interessante che ha visto relatore il nostro Eugenio Bolognesi che ci ha presentato il suo libro “ALCESTE – UNA STORIA D’AMORE FERRARESE” che 10 anni fa ha pubblicato in occasione del centenario dell’arrivo a Ferrara di Giorgio de Chirico ed in contemporanea con la bellissima mostra sulle opere dell’artista tenutasi a Palazzo dei Diamanti proprio in quei mesi.
Il libro vuole rendere giustizia alla prozia dell’autore, Antonia Bolognesi, che giovanissima tra il 1915 e il 1918 ebbe una intensa frequentazione sentimentale con Giorgio de Chirico, nato otto anni prima di lei. Entrambi innamorati ma osteggiati in momenti diversi dalle rispettive famiglie, presero alla fine strade diverse con ampie sofferenze che ci riportano ad un clima ottocentesco. La vicenda è raccontata nel libro grazie al ritrovamento delle 105 lettere che i due si sono scambiati durante la loro lontananza post ferrarese durata l’intero 1919: un ritrovamento quasi fortuito nella soffitta di casa Bolognesi. Nella corrispondenza cartacea vi sono esplicite promesse/richieste di matrimonio e riferimenti precisi a varie opere dell’artista (Alceste è infatti il titolo di un quadro che ritrae una fanciulla molto somigliante ad Antonia che de Chirico conferma essere il di lei ritratto, nel quale sullo sfondo compaiono inoltre, le torri “Bolognesi”, chiaro riferimento giocoso al cognome della ferrarese)… il tutto fino al triste epilogo della storia d’amore. Giorgio non è ritenuto un buon partito secondo il padre di Antonia, che scrive all’artista…salvo poi il colpo di scena noto come “L’enigma della rosa” del 1970; ma la storia può essere meglio goduta tramite la lettura del testo e relativo commento di chi ha scoperto le lettere ed ancor più ha conosciuto bene e personalmente Antonia.
Impareggiabile, fra altre chicche, la scoperta del tipo di rapporto esistente tra de Chirico e De Pisis.
“Alceste: una storia d’amore ferrarese”, è un diario/romanzo che fornisce uno strumento d’indagine paragonabile a quello di una prospettiva che, tra disegno e destino, rivela la nobiltà d’animo dei protagonisti e le usanze formali dell’epoca che hanno quel qualcosa di eterno e di classico, di armonia e di fatalità, che coincide con tutta l’arte di de Chirico.
Nella serata rotariana l’autore, ad iniziare dall’introduzione musicale, ha cercato di portare i presenti nelle atmosfere dell’ambiente e delle circostanze.
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