Cronaca della riunione di giovedì 11 marzo 2021 ore 19,00 (ventiduesima dell’anno rotariano)

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    PIATTAFORMA ZOOM

    Michele Brambilla, direttore di QN – Il Resto del Carlino, classe 1958, laureato in storia alla Statale di Milano, corona il suo sogno di bambino di fare il giornalista già dal ’76.

    Dopo il Corriere della sera, La Stampa, Il Giornale ed altre importanti testate nazionali , diventa Direttore di QN dal 2019.

    Ha scritto numerosi libri tra i quali “L’eskimo in redazione”, “Gesù spiegato a mio figlio”, “Tre uomini e una vita”.

    Cattolico, è sposato, ha 5 figli e vive a Monza. Ha ricevuto nel 2007 l’Ambrogino d’oro dal Comune di Milano.

    Affrontando il tema della serata, la prima domanda rivolta al giornalista è stata sulla possibilità di un ritorno alla normalità e a quale normalità. Brambilla esordisce osservando che tutta la storia dell’uomo è stata costellata di periodi come quello che stiamo vivendo, si pensi alla peste manzoniana o, molto più recentemente, al cd. periodo rosso che seguì la prima guerra mondiale. Ricorda Brambilla come il biennio rosso (1919-21) sia stato caratterizzato dalla pandemia di spagnola, ma come, in realtà, sui giornali quasi non se ne parlasse. Dopo la fine della guerra, erano anni di grande fermento sociale, di adunate e manifestazioni di piazza, la guerra era appena finita e la gente aveva voglia di impegnarsi nella lotta politica. Si era abituati a sentir parlare della morte e la si metteva in conto. Per questo la vita sociale non si è fermata per colpa della spagnola, teatri e ristoranti erano pieni…eppure ci furono più di cento milioni di morti nel mondo a causa della spagnola.

    Ecco allora la diversa ottica che ci contraddistingue oggi: siamo abituati ad un percorso di vita lineare (nascita-morte), senza particolari problemi o interruzioni, non siamo abituati a fare i conti con la morte e per questo il mondo è così spaventato. Ci credevamo onnipotenti e forse questa pandemia ci ha ricordato che non è proprio così. Molti hanno sostituito la fede con la fiducia nella tecnica, ed oggi che la tecnica mostra le sue crepe, le certezze crollano.

    A ciò si aggiunga l’unicità del nostro Paese in cui non si fa altro che parlare di COVID, dove i mezzi di comunicazione non fanno altro che intervistare questo o quel virologo ogni giorno, in cui si sprecano le informazioni riguardo i flussi giornalieri e ogni giorno si prospettano nuove previsioni. I mezzi di comunicazione indubbiamente non hanno aiutato: i virologi, dice Brambilla, sono insopportabili, ma i giornalisti sono ingiustificabili. Ricorda anche che qualche analista afferma che in Italia la crisi economica dovuta alla pandemia è stata peggiore di quella causata dalla seconda guerra mondiale. Se ciò fosse vero, ciò significa che la nostra ricchezza era un gigante con i piedi d’argilla.

    Nemmeno, poi, abbiamo sviluppato uno spirito di gruppo, capacità di fare squadra: lo dimostrano le lotte per l’acquisto del vaccino, che hanno visto l’Europa mercanteggiare al ribasso il prezzo proposto dalle case produttrici per compiacere alcuni stati europei, dovendo competere con USA e UK disposti a pagare quanto richiesto dalle case farmaceutiche secondo regole di mercato, che privilegia la logica del profitto.

    La conversazione volge piacevolmente al termine, tra citazioni di Andreotti, Churchill e Freud e interventi e domane di alcuni soci.

    Le previsioni di Brambilla: tra qualche mese avremo, così come è stato per le mascherine, tanti vaccini e tanti vaccinati, ma il futuro non è esente da sorprese! Dobbiamo avere la forza di superare ancora questi mesi che ci separano dall’immunità di gregge.

    Per quanto riguarda il mondo delle redazioni, i giornali e il giornalismo hanno avuto una iniziale rivincita rispetto ai social, perché c’è stata una presa di coscienza del fatto che l’informazione professionale, con fonti verificate e responsabili, era preferibile a quanto si reperiva in rete. Questo ha giovato alle case editrici che però sono state fortemente penalizzate dal crollo della pubblicità.

    Altra rivoluzione è rappresentata dall’accelerazione dell’uso del digitale. Oggi anche le persone anziane fanno uso del digitale, non  a caso la televisione più cresciuta è Amazontv perché compresa nel pacchetto di Prime. Si sono anche evidenziati i pro e i contro dello smart working, che ha contribuito da un lato al crollo del traffico e dell’inquinamento generale, penalizzando, però, il commercio e la ristorazione, perché ha sottratto fasce di clienti che stando a casa, non affollano più bar e ristoranti durante la pausa pranzo.

    L’incontro è stato possibile grazie a Eugenio Bolognesi, compagno delle scuole elementari di Michele Brambilla.

    Erano presenti l’assistente del Governatore e alcuni soci dei club dell’area estense.

    La riunione si è chiusa con la promessa di Michele Brambilla di venirci a trovare in presenza, felice di potere assaggiare nuovamente la cucina ferrarese che egli apprezza particolarmente.

    SOCI PRESENTI 16+6  PERCENTUALE 32,84%